La caratteristica più peculiare delle riprese dell’ammasso stellare M 46 è che nella stessa immagine si nota un altro interessante oggetto del cielo: la nebulosa planetaria NGC 2438.
Si nota in alto un piccolo guscio gassoso di forma quasi sferica. Si tratta dello stadio finale dell’esistenza di una stella di massa simile a quella del Sole. Osservando meglio il dettaglio della piccola nebulosa si nota che è costituita da due gusci concentrici in espansione. Al centro della nebulosa planetaria rimane una “nana bianca”, il residuo del nucleo della stella i cui strati esterni si sono ormai distaccati andando a formare i gusci gassosi, a partire da circa 8.500 anni fa. La nana bianca è piccolissima (magnitudine 17,7) e caldissima (circa 75.000 gradi !).
Attenzione! La nebulosa NON si trova all’interno dell’ammasso! Si tratta di un allineamento prospettico casuale. La nebulosa è molto più vicina, rispetto ai circa 5.400 anni luce di distanza dell’ammasso M 46. NGC 2438 ha una distanza che era stata stimata pari a 2.900 anni luce, ma misure più recenti l’hanno “avvicinata” ad appena 1. 370 anni luce.
Somma di 10 riprese da 180 sec. ciascuna, per complessivi 30 minuti di integrazione.
Strumentazione di ripresa : Camera CCD a colori ZWO ASI 2600 MC Pro applicata al telescopio rifrattore apocromatico Astro-Physics Starfire EDF, Diametro 130 mm. , Lunghezza focale 780 mm., Rapporto focale f/6.
Ripresa con una diversa strumentazione, descritta in didascalia, dell’ammasso M 46.
L’immagine in bianco e nero è la somma di 4 immagini x 600 sec. ciascuna, per una integrazione di 40 minuti complessivi.
Il dettaglio della nebulosa planetaria NGC 2438 :
Strumentazione di ripresa per l’immagine del 24/04/2021 : Camera CCD SBIG STL 6303E applicata al telescopio riflettore Ritchey-Chrétien realizzato da Officina Stellare (Diametro 360 mm.; Lunghezza focale 2.880 mm.; Rapporto focale f/8 ; Montatura 10 micron GM 2000).